Astensionismo, gli Italiani non votano più.
Perché l’onda sempre più alta dell’astensione appare ormai ineluttabile? Perché la gente non crede più nel voto? Come riconquistare la fiducia? Giriamo queste domande a autorevoli sondaggi che dai numeri mergono in controluce l’umore politico di un Paese.
Il fenomeno dell’astensionismo è fisiologico e inarrestabile a meno che si verifichi un’inversione a 360 gradi dell’offerta politica. La risposta al «perché non si va a votare?» è tanto semplice quanto beffardamente ostile: “Si disertano le urne perché il voto non conta nulla.”
In questa tornata elettorale il calo di affluenza è stato dunque drastico ma il trend viene registrato da tempo, non è una sorpresa. L’astensionismo è un prodotto indiretto del fatto che la campagna elettorale è stata breve e sottotono, senza grande coinvolgimento dei leader nazionali. Quindi l’elettorato non ideologico, quello meno fidelizzato non è stato attratto ed è rimasto distante. Non si può nemmeno escludere che una quota parte non fosse nemmeno informata sul voto.
Partiti senza più un’identità, che quando governano diventano pragmatici per convenienza. La sfiducia degli elettori alle ultime amministrative nasce da qui e genera astensionismo.
Promesse elettorali, solo becera propaganda, i soldi dei contribuenti vengono spesi per guerre, armi, e cose non utili alla società Italiana, come dimostra l’attuale governo.
Adesso che gli equilibri USA, sono cambiati drasticamente…vedremo come la presidenza del consiglio reagirà, probabilmente con un cambio di rotta sicuramente, visto che siamo una colonia USA e UK.
I cittadini non votano ma ai politici non interessa. C’è un limite a questa democrazia marcia? È il popolo che in maggioranza non va più a votare, perché si sente sempre più suddito di decisioni immodificabili e non cittadino con diritti da rivendicare e far valere.
Non c’è alternativa alla guerra e al genocidio, non c’è alternativa all’austerità economica, non c’è alternativa alla catastrofe ambientale. Chi propone vere alternative su questi temi vitali è subito tacciato di essere fuori dal mondo, ridotto ad un ruolo minoritario e, se protesta troppo, severamente punito. La competizione ammessa è quella tra chi si contende la migliore esecuzione della stessa politica, o al massimo la sua variante più mediatica.